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In tempi recentissimi, anche se potrebbero sembrare lontani e per alcuni quasi mai esistiti, mentre i governi si stavano occupando di definire le misure contro la diffusione del COVID-19 e pianificando un ritorno ad una normalità, a più di 3 miliardi di persone nel mondo è stato chiesto di rimanere in casa per combattere la diffusione del virus attraverso la quarantena.

Ve lo ricordate si?!?

In questa situazione di lockdown imposto a vari livelli dai governi dei paesi, le strade si sono svuotate, così come gli scaffali dei supermercati.

Le ricerche online di ricette per fare pane, pizza, pasta e dolci sono aumentate all’incirca di 3–4 volte dopo il lockdown e, sempre secondo lo studio di GlobalWebIndex, le ricerche relative al pane fatto in casa sono aumentate di circa sei volte durante la quarantena, in particolare il protagonista assoluto di questo periodo è stato il lievito, che spesso scarseggiava nei supermercati.

Non so quale sia stato la vostra materia prima chiave, a me è capitato spesso di pensare e cercare una buona farina che potesse spalleggiarmi nella realizzazione della pizza (sì avete sentito bene, sono riuscita anche a fare la pizza), delle crostate e della pasta fatta in casa (effettivamente ha proprio dell’incredibile questo 2020!).

Sinceramente non ho dovuto soffrire poi così tanto in questa ricerca perché, per fortuna, in casa Frolla abbiamo un partner d’eccezione che fornisce questa ottima risorsa, il Molino Bianchi.

Così, dopo aver apprezzato in quarantena il valore dei prodotti del Molino Bianchi, in particolare la Farina Manitoba, la Farina di grano tenero ‘0’ e la Farina Integrale, non appena siamo tornati ad una pseudo normalità, ho voluto incontrare personalmente Lorenzo Bianchi, che da anni porta avanti l’attività di famiglia.

Queste farine raccontano la storia del molino e della famiglia, ma anche il loro presente, fatto di continua ricerca, di attenzione alle richieste del mercato, ai valori nutrizionali, alle nuove e sempre più imprescindibili esigenze legate alla salute di ciò che il consumatore acquista e mette sulla propria tavola.

Vi voglio raccontare di questa bella chiacchierata con Lorenzo perché a pelle mi arrivò subito l’onestà e la sincerità di quest’uomo che mi accolse a braccia aperte nel suo stabilimento a Padiglione di Osimo. Un posto dal sapore quasi magico, che nonostante sia a pochi minuti dal centro urbano, ti catapulta nel mondo dei mestieri antichi, di quelli per cui vale la pena alzarsi presto la mattina e sacrificare tutta la quotidianità.

Fin da subito mi fu chiara la sua visione aziendale.

Partendo dal passato, ammise subito che il ruolo della proprietà nel tempo è cambiato. Una proprietà un tempo intesa più come impresa padronale, dove l’appartenenza era riservata a un numero ristretto di persone, spesso legate dai rapporti familiari, se non addirittura a una sola persona.

Oggi invece Lorenzo vede l’azienda più come una squadra in cui il suo ruolo è quello di allenatore e dove la prima risorsa da gestire è proprio quella umana.

“Ogni giorno è una nuova partita, bisogna ripartire tutte le mattine da capo e giocare per la vittoria del campionato” citandolo testualmente.

La sua idea è quella di condividere, di fare una sorta di staffetta generazionale e pertanto termini come collaborazione e inclusione sono i suoi capisaldi.

Cercando di andare in ordine cronologico nella nostra chiacchierata, chiesi a Lorenzo di parlarmi un po’ della storia del Molino Bianchi e, alzatosi subito in piedi, mi mostrò le varie foto appese alla parete partendo da quelle in bianco e nero, con un paio di silos in primo piano, certamente una foto d’epoca, ma non la più vecchia, tenete conto che Lorenzo è la quinta generazione che porta avanti il Molino, possiamo quindi stimare che l’attività è in piedi da circa metà dell’Ottocento.

Si susseguono poi altre foto più definite e a colori dove i silos, che contengono il grano, si sono moltiplicati e lo stabilimento ampliato e cresciuto sia nelle dimensioni che nelle tecnologie usate.

La rivoluzione più stravolgente e importante, molto probabilmente è stata quella degli anni ’70 portata avanti magistralmente dal papà (Giuseppe) e dallo zio (Sandro) di Lorenzo.

Una sentimentale come me, non poté non percepire della commozione e ammirazione durante questo passaggio, ma cercando di non farmi distrarre, continuai attenta nell’ascolto.

Lorenzo era un fiume in piena e io ero concentratissima, intenta a non farmi sfuggire nulla, veramente incuriosita dal suo pensiero così proteso verso il futuro.

La sua è una formazione universitaria in Economia e Commercio, ma nel suo discorso tornava spesso a parlare di comunicazione e marketing, come elementi irrinunciabili oggi, nelle aziende di successo.

A tale proposito mi confidò di avere da poco modificato un paio di scritte presenti nella confezione delle sue farine, per cercare di spiegare meglio e catturare prima l’attenzione dei clienti.

Ad esempio è passato dallo scrivere “materie prime di origine nazionale” a “Farina di grano italiano” con l’aggiunta della bandiera tricolore. Il significato è il medesimo ma sicuramente tutti vengono maggiormente attirati dalla seconda frase e dal simboletto della bandiera, anche perché, non so voi, ma quando io vado a fare la spesa ho sempre fretta e quindi i simboli mi aiutano nella scelta del prodotto da acquistare.

Ha inoltre aggiunto una frase a dimostrazione della qualità del suo prodotto: “Le farine Molino Bianchi NON contengono conservanti né additivi”.

Pur non essendo farine biologiche, Lorenzo cerca di portare avanti vecchi e sani principi, seguendo però anche il progresso per restare al passo coi tempi. “Il mio modo di realizzare un prodotto naturale/biologico è quello di non aggiungere nulla alla farina.”  Se ci pensate anche la muffa è BIO ma non per questo è per forza sinonimo di qualità, no!?

Mi ripete infatti più volte che non tutto quello che è legato al passato è migliore di quello di oggi.

Mi conquista! Non sopporto infatti quando sento, soprattutto parlando dei giovani, “eh ai miei tempi…” e giù con una serie di frasi fatte a difesa di un tempo che sicuramente e fortunatamente non era meglio di quello di oggi.

Bisogna avere l’onestà intellettuale e la modestia per ammettere che la vita evolve e se non si cresce con essa, si viene ingurgitati dalla macchina del tempo che ci schiaccia e ci centrifuga senza pietà, lasciando alla storia chi non riesce a stare al passo.

Ma tornando a noi, Lorenzo continua nel suo discorso a tutela delle eccellenze italiane e marchigiane che andrebbero sempre più promosse e sponsorizzate. In questo caso alla modestia, tipica dei nostri imprenditori marchigiani, dovrebbe essere accompagnata una buona campagna di comunicazione, in cui sciorinare ciò che di buono viene realizzato, per cercare sempre più di portare in alto il proprio marchio. Una vera e propria comunicazione per permettere a tutti di fare scelte responsabili e consapevoli, cosa realizzabile solo per mezzo della conoscenza.

Ne è talmente convinto, che Lorenzo spesso va ad insegnare che cosa c’è dietro un prodotto come la farina, in vari corsi all’Istituto Alberghiero di Loreto, all’Università di Agraria e in altri corsi di pizza e pane (come avvenuto tra l’altro anche alcuni anni fa, proprio nella sede di Frolla).

Paragona infatti l’azienda ad una barca in mezzo al mare e mi fa notare che in passato l’imprenditore era molto focalizzato alla propria barca, oggi bisogna essere anche molto preparati sul mare: “devo pensare al mare e non solo alla barca”, citandolo testualmente.

Pensavo di aver già ascoltato tanto ed invece, quando chiedo il punto di forza del Molino Bianchi, ecco arrivare una gran bella lezione sul concetto di qualità.

Sì, perché per Lorenzo l’attuale punto di forza della sua azienda è proprio la qualità, intesa non solo di prodotto, ma quale strumento globale dell’impresa.

Anche in questo caso, non viene vista come un punto d’arrivo in un contesto statico, quanto piuttosto come un percorso di crescita continua, strutturata e misurabile in un contesto dinamico.

Per poter essere definito un vero punto di forza, infatti, Lorenzo definisce la qualità nel senso più ampio del termine: qualità merceologica, bontà dei servizi offerti, motivazione del personale, ragionevole impatto ambientale, insomma una qualità totale, il vero punto di forza del Molino Bianchi.

Mi fa un paragone molto divertente con un ristorante che potrebbe avere in cucina un ottimo chef, ma che poi al servizio ha dei camerieri scorbutici: il cliente non sarà soddisfatto completamente. Teoricamente, la volta successiva, lo stesso cliente potrebbe preferire una trattoria più modesta, ma dal servizio magari più cortese e garbato.

Ma questo imprenditore non è mai sazio e ha voluto concretamente che il Molino Bianchi diventasse un’azienda ETICA. Anche in questo caso non troverete nella confezione delle farine Bianchi alcun marchio a certificazione di tale impegno sociale, ma la famiglia Frolla può testimoniare vigorosamente e in prima persona circa l’impegno concreto profuso dal Molino Bianchi a fianco del microbiscottificio, fin dai primi passi nel lontano 2018.

Giusto per essere concreti e non raccontare favole, mi piace svelarvi che fin dal primo giorno Frolla non ha dovuto mai preoccuparsi di pagare le forniture della farina, completamente e costantemente offerte dalla famiglia Bianchi che divenne immediatamente sponsor del progetto. Questo permise a Frolla di garantire la filiera corta, utilizzando solamente farine macinate con grani italiani.

Concludo dandovi gli ultimi due fondamentali numeri, anzi percentuali.

Ho infatti capito che la farina non è soltanto il risultato della molitura del grano, ma un prodotto complesso che determina il risultato del pane, della pizza, della pasta, dei dolci, e quindi del nostro benessere. Per fare questo viene utilizzato il 75% del grano.

Il restante 25% (la crusca) viene impiegato per la realizzazione dei mangimi per gli animali e quindi anche quando beviamo del buon latte, mangiamo della carne o dei salumi dobbiamo sperare che nell’alimentazione degli animali ci siano anche dei buoni grani.

Sicuramente da oggi, il mio acquisto di farine sarà ancora più consapevole e convinto: le farine Bianchi saranno sempre presenti nella mia dispensa. Voi? Potete dire altrettanto?

Fai la cosa giusta. Renderà felici alcune persone e stupirà le altre.

(Mark Twain)

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