È davvero possibile trasformare una passione in un lavoro?

 In Interviews

Chiunque si è fatto questa domanda almeno una volta nella vita.

Quello di trovare la propria strada non è più un problema solo di chi è all’inizio della propria carriera. La crisi economica, il clima politico incerto e i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro spingono sempre più persone a reinventarsi, anche quelle che la loro carriera lavorativa l’hanno iniziata anni fa.

Sempre più spesso questa esigenza di cambiamento è il frutto di una spinta interna, trovare la propria passione e trasformarla in un lavoro per vivere più felici.

Faccio due chiacchiere con un amico di Frolla, un artista, un ragazzo che appunto ha fatto del proprio talento il suo lavoro.

Signori e signore, frollini e frolline vi presento Danilo Petraccini, in arte NILO.

Ciao Nilo,

dopo questa presentazione in stile hollywodiana, raccontaci un po’ più concretamente di te.

Lavoro in un negozio a Sirolo insieme al mio amico e titolare Marco. Qui vendo sia la mia parte artistica come quadri, legni presi al mare e dipinti, la mia linea di t-shirt che abbigliamento vario.

Mi definisco un illustratore/artista o meglio cerco di essere un’artista. Piano piano cerco di evolvermi anche con i quadri che è una passione che ormai mi ha preso completamente, ma sono partito da semplici illustrazioni su carta.

Questo tuo stile come è nato? È stata una evoluzione o ce lo hai avuto subito chiaro?

È stata una evoluzione anche se ho sempre cercato di mantenere il mio stile, ma nel tempo sono riuscito a creare dei personaggi con questa folta barba (soprannominati barboni) ed inserirli in contesti famosi o in ambienti dove sono praticamente cresciuto, come film, cartoni animati della mia generazione, piuttosto che cult odierni.

Che scuola hai fatto?

Ho fatto geometri, quindi una formazione totalmente opposta. (NdR: si fa una bella risata)

Però ho sempre avuto la passione per il disegno e man mano che il tempo passava ero sempre più stressato nel mio precedente lavoro e così ho ripreso la matita in mano e da lì è iniziato questo nuovo percorso.

È partito tutto senza secondi fini, disegnavo solo per il gusto di fare qualcosa che mi piaceva fare, che mi rilassava e poi è sfociato tutto a dove sono oggi.

Mi vergono quasi a dirlo, perchè credo sia un po’ il sogno di tutti, ma posso dire effettivamente che la mia passione è diventata il mio lavoro.

Ti ha ispirato qualcuno o sei andato di fantasia?

Amo l’arte e sinceramente ho sempre cercato di prendere spunto dagli artisti che mi piacevano, ad esempio amo rappresentare quadri famosi come ‘L’ultima cena’ di Leonardo o ‘Guernica’ di Picasso riviste però dal mio punto di vista, sempre cioè con il mio stile. Posso quindi affermare che sì, ci sono vari artisti che mi hanno un po’ caratterizzato.

Se non avessi fatto l’artista, cosa pensi avresti fatto? Il geometra?

Mmmm bella domanda. Sì credo che avrei continuato a fare quello che facevo prima, ovvero il responsabile di uno show room di arredamento.

Hai dovuto fare sacrifici per arrivare dove sei adesso?

Sicuramente per iniziare la nuova linea di t-shirt con le mie rappresentazioni a tema surf, balene, mare, ecc.  ci siamo un po’ buttati. Abbiamo aperto questo negozio a Sirolo e siccome, fortunatamente, l’esperimento è andato bene, mi sono detto, “perchè no?!”

Avevo 30 anni e ho deciso di intraprendere questa nuova avventura. Ho unito la passione del surf all’arte.

Per vivere della mia passione sto ancora facendo dei sacrifici quello sicuramente. Non sono ancora riuscito ad essere completamente indipendentemente e a lavorare solo di questo. Quindi sì, sto ancora facendo dei sacrifici per cercare di farne un vero e proprio lavoro. Però ne è assolutamente valsa la candela.

Sto sicuramente bene e il livello della qualità della mia vita ha fatto un balzo in avanti, non posso chiedere di meglio e questo si vede in quello che faccio.

Come ti vedi tra 10 anni?

Mmm altra bella domanda, innanzitutto avrò 46 anni e quindi ormai mi vedo con una famiglia magari in un posto caldo e dove posso ‘surfare’ tutti i giorni.

Il tuo mestiere ha reso felici o infelici le persone intorno a te?

Spero di non aver mai reso infelice qualcuno, è vero che tolgo del tempo agli amici, alla famiglia per isolarmi e disegnare ma mai nessuno me lo ha fatto pesare, anzi spesso mi hanno spronato a fare ancora di più.

Con Frolla, come è nata questa collaborazione?

Oddio sai che non mi ricordo? Mi sembra di conoscervi da sempre. (NdR ridiamo insieme).

Penso che Jacopo aveva visto i miei disegni da qualche parte e ci siamo incontrati una sera per fare due parole, mi ha spiegato il progetto e io gli ho lasciato carta bianca, nel senso che mi poteva chiedere qualsiasi cosa. Io mi sono trovato bene da subito con tutta la famiglia di Frolla e quindi ho sposato la causa immediatamente.

Anche l’ultima illustrazione dentro il diversamente bar è stata una tua risposta ad un loro desiderio?

Sì assolutamente, anzi spero di aver soddisfatto le loro aspettative e che sia piaciuto a tutti. Soprattutto mi auguro che il disegno nel muro del Diversamente bar strappi un sorriso a tutte le persone che vi entreranno.

Secondo te, perchè i tuoi personaggi, che sono sicuramente singolari, sono piaciuti così tanto?

Sinceramente non lo so. Probabilmente è una cosa nuova e io tendenzialmente cerco di vedere le cose a mio modo e far sorridere chi guarda le mie opere. Mi piace però anche ironizzare molto su aspetti importanti, come quello della plastica, cercando di sensibilizzare le persone che vivono il mare attraverso le illustrazioni.

Tramite l’ironia cerco di far passare un messaggio importante e serio, ma senza essere pesante o noioso.

Ultima domanda a bruciapelo, dimmi il tuo miglior pregio e il tuo miglior difetto?

Sono così testardo che potrebbe essere la risposta ad entrambe le domande. Perchè ho deciso di intraprendere questa strada e finchè non raggiungo il mio obiettivo non mollo.

Grazie mille Nilo e un consiglio a tutta la Community di Frolla, tenetelo d’occhio… poi non dite che non vi avevo avvisati.

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